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ALLERGIE ED INTOLLERANZE ALIMENTARI
Le prime osservazioni legate alla relazione esistente tra cibo e salute sono molto antiche: Ippocrate si era già reso conto che alcuni individui non tolleravano determinati alimenti che altri utilizzavano senza subire danno.
Ma qual è la differenza tra allergia ed intolleranza?
L'allergia alimentare si verifica quando un particolare alimento, una volta ingerito o a contatto con pelle e mucose, provoca una reazione immunitaria immediata con produzione di anticorpi e possibile shock anafilattico.
L'intolleranza alimentare, definita nel 1991 come "allergia non allergica", può essere considerata come uno stato allergico che non è correlato con la produzione di anticorpi. Essa si manifesta quando il corpo non riesce a metabolizzare correttamente un alimento o un componente alimentare.
Quali sono i sintomi?
I sintomi delle allergie alimentari sono simili a quelli provocati dalle allergie ai pollini, quelli più frequenti sono di tipo cutaneo e respiratorio: arrossamenti pruriginosi, orticarie, eczemi, asma, tosse, rinite. Altri malati presentano una sintomatologia legata all'apparato gastrointestinale (vomito, diarrea, coliche, nausea).
Per risolvere la situazione i soggetti allergici devono eliminare del tutto il cibo incriminato.
Nelle intolleranze alimentari oltre ai sintomi tipici delle allergie (nausea, diarrea, crampi allo stomaco, eczemi, orticaria) sono presenti anche cefalea, stanchezza, gonfiori addominali dopo i pasti. Tali sintomi sono più modesti, non producono shock anafilattico e si aggravano all'aumentare della quantità di cibo consumata cioè sono dose-dipendenti. La manifestazione del disturbo, infatti, avviene solamente quando viene superato un certo limite detto "livello soglia", prima del raggiungimento del quale l'organismo mette in atto una serie di meccanismi compensatori.
Le persone che hanno un'intolleranza, quindi, possono sopportare piccole quantità dell'alimento, senza alcuna manifestazione (fatta eccezione per il glutine).
Quali alimenti causano più frequentemente allergie alimentari?
Quelli dal maggior potere allergizzante sono:
1. orzo, avena, grano e prodotti derivati;
2. crostacei, frutti di mare e prodotti derivati;
3. uova e ovoprodotti;
4. legumi, piselli, arachidi, soia e prodotti derivati;
5. latte e prodotti a base di latte;
6. nocciole, semi di papavero, semi di sesamo e prodotti derivati;
7. sedano e la famiglia delle Prunoideae (pesca, susina, albicocca, ciliegia, mandorla).
Allo stato attuale, dalle indagini epidemiologiche, emerge che, tra gli alimenti di origine animale, cinque classi sono responsabili del 90% delle allergie alimentari: latte e derivati, uova, pesce, crostacei e molluschi.
Quali sono le cause più comuni di intolleranza alimentare?
La medicina ufficiale prende in considerazione pochissime intolleranze, tra queste vi sono quelle al lattosio e al glutine che sono scientificamente dimostrabili. Per quanto riguarda le altre intolleranze, di cui si sente continuamente parlare, non sono per il momento dimostrabili con nessun tipo di test riconosciuto.
L'intolleranza al lattosio è dovuta al deficit dell'enzima lattasi che ha il compito di scindere il lattosio in glucosio e galattosio. Nell'intolleranza, il lattosio, una volta ingerito, non viene digerito come dovrebbe e rimane nell'intestino dove fermenta provocando diarrea, mal di pancia e la produzione di gas. Il problema può essere superato utilizzando alimenti privi di lattosio come il latte senza lattosio.
L'intolleranza al glutine (celiachia) è una disfunzione intestinale permanente che si manifesta quando il corpo non tollera il glutine (complesso proteico presente in frumento, orzo, segale, farro, kamut, avena). L'introduzione di alimenti preparati con uno di questi cereali determina, nelle persone predisposte geneticamente, una risposta immunitaria abnorme a livello dell'intestino tenue con conseguente infiammazione e scomparsa dei villi intestinali. L'unica terapia possibile è la dieta priva di glutine poichè consente la completa normalizzazione della mucosa intestinale con la ricrescita dei villi e la scomparsa dei sintomi presenti.
Quali test per allergie ed intolleranze?
In entrambi i casi bisogna avvalersi di test validati scientificamente e diffidare dalla miriade di test (soprattutto per le intolleranze) presenti in circolazione, dispendiosi e privi di fondamento scientifico!
Per diagnosticare le allergie è possibile effettuare test cutanei come il PRICK TEST e lo SCRATCH TEST oppure il TEST RAST che permette di rilevare gli anticorpi IgE circolanti nell'organismo.
Per l'intolleranza al lattosio ci sono numerose indagini diagnostiche a disposizione:
- valutazione del pH fecale;
- biopsia intestinale;
- test da carico;
- Breath test
Per l'intolleranza al glutine vengono effettuati degli esami su campioni di sangue (ottenuto con un semplice prelievo) che permettono di dosare gli anticorpi (anti-Endomisio e anti-Transglutaminasi) prodotti dall'organismo per "combattere" il glutine. Tali anticorpi indicano che c'è un danno da glutine che va poi accertato successivamente con il prelievo della mucosa intestinale.
Oltre a questi test ce ne sono tanti non convenzionali (analisi del capello, test kinesiologico, DRIA test, VEGA test, test citotossico, ecc.) che promettono di rivelare le intolleranze alimentari ma questi non sono accettati dalla classe medica per vari motivi:
- la presenza di falsi positivi;
- la tipologia degli alimenti, alcuni test verificano l'intolleranza su alimenti complessi, per esempio il cioccolato ma il problema è che non è possibile capire se si è intolleranti al latte, al cacao, al nichel, allo zucchero presenti in esso!
- la quantità degli alimenti, generalmente si arriva a 30-40 e non è credibile scientificamente che ne bastino così pochi.
Come prevenire le allergie e le intolleranze alimentari?
Per evitare una reazione allergica basta eliminare l'alimento responsabile dell'allergia e per le intolleranze basta ridurre le porzioni per evitare i sintomi (tranne nella celiachia).
Le modificazioni dello stile alimentare devono essere supportate da un nutrizionista o da un dietologo che indirizzerà il paziente a seguire un alimentazione che non escluda alcun nutriente dalla dieta.
Ma qual è la differenza tra allergia ed intolleranza?
L'allergia alimentare si verifica quando un particolare alimento, una volta ingerito o a contatto con pelle e mucose, provoca una reazione immunitaria immediata con produzione di anticorpi e possibile shock anafilattico.
L'intolleranza alimentare, definita nel 1991 come "allergia non allergica", può essere considerata come uno stato allergico che non è correlato con la produzione di anticorpi. Essa si manifesta quando il corpo non riesce a metabolizzare correttamente un alimento o un componente alimentare.
Quali sono i sintomi?
I sintomi delle allergie alimentari sono simili a quelli provocati dalle allergie ai pollini, quelli più frequenti sono di tipo cutaneo e respiratorio: arrossamenti pruriginosi, orticarie, eczemi, asma, tosse, rinite. Altri malati presentano una sintomatologia legata all'apparato gastrointestinale (vomito, diarrea, coliche, nausea).
Per risolvere la situazione i soggetti allergici devono eliminare del tutto il cibo incriminato.
Nelle intolleranze alimentari oltre ai sintomi tipici delle allergie (nausea, diarrea, crampi allo stomaco, eczemi, orticaria) sono presenti anche cefalea, stanchezza, gonfiori addominali dopo i pasti. Tali sintomi sono più modesti, non producono shock anafilattico e si aggravano all'aumentare della quantità di cibo consumata cioè sono dose-dipendenti. La manifestazione del disturbo, infatti, avviene solamente quando viene superato un certo limite detto "livello soglia", prima del raggiungimento del quale l'organismo mette in atto una serie di meccanismi compensatori.
Le persone che hanno un'intolleranza, quindi, possono sopportare piccole quantità dell'alimento, senza alcuna manifestazione (fatta eccezione per il glutine).
Quali alimenti causano più frequentemente allergie alimentari?
Quelli dal maggior potere allergizzante sono:
1. orzo, avena, grano e prodotti derivati;
2. crostacei, frutti di mare e prodotti derivati;
3. uova e ovoprodotti;
4. legumi, piselli, arachidi, soia e prodotti derivati;
5. latte e prodotti a base di latte;
6. nocciole, semi di papavero, semi di sesamo e prodotti derivati;
7. sedano e la famiglia delle Prunoideae (pesca, susina, albicocca, ciliegia, mandorla).
Allo stato attuale, dalle indagini epidemiologiche, emerge che, tra gli alimenti di origine animale, cinque classi sono responsabili del 90% delle allergie alimentari: latte e derivati, uova, pesce, crostacei e molluschi.
Quali sono le cause più comuni di intolleranza alimentare?
La medicina ufficiale prende in considerazione pochissime intolleranze, tra queste vi sono quelle al lattosio e al glutine che sono scientificamente dimostrabili. Per quanto riguarda le altre intolleranze, di cui si sente continuamente parlare, non sono per il momento dimostrabili con nessun tipo di test riconosciuto.
L'intolleranza al lattosio è dovuta al deficit dell'enzima lattasi che ha il compito di scindere il lattosio in glucosio e galattosio. Nell'intolleranza, il lattosio, una volta ingerito, non viene digerito come dovrebbe e rimane nell'intestino dove fermenta provocando diarrea, mal di pancia e la produzione di gas. Il problema può essere superato utilizzando alimenti privi di lattosio come il latte senza lattosio.
L'intolleranza al glutine (celiachia) è una disfunzione intestinale permanente che si manifesta quando il corpo non tollera il glutine (complesso proteico presente in frumento, orzo, segale, farro, kamut, avena). L'introduzione di alimenti preparati con uno di questi cereali determina, nelle persone predisposte geneticamente, una risposta immunitaria abnorme a livello dell'intestino tenue con conseguente infiammazione e scomparsa dei villi intestinali. L'unica terapia possibile è la dieta priva di glutine poichè consente la completa normalizzazione della mucosa intestinale con la ricrescita dei villi e la scomparsa dei sintomi presenti.
Quali test per allergie ed intolleranze?
In entrambi i casi bisogna avvalersi di test validati scientificamente e diffidare dalla miriade di test (soprattutto per le intolleranze) presenti in circolazione, dispendiosi e privi di fondamento scientifico!
Per diagnosticare le allergie è possibile effettuare test cutanei come il PRICK TEST e lo SCRATCH TEST oppure il TEST RAST che permette di rilevare gli anticorpi IgE circolanti nell'organismo.
Per l'intolleranza al lattosio ci sono numerose indagini diagnostiche a disposizione:
- valutazione del pH fecale;
- biopsia intestinale;
- test da carico;
- Breath test
Per l'intolleranza al glutine vengono effettuati degli esami su campioni di sangue (ottenuto con un semplice prelievo) che permettono di dosare gli anticorpi (anti-Endomisio e anti-Transglutaminasi) prodotti dall'organismo per "combattere" il glutine. Tali anticorpi indicano che c'è un danno da glutine che va poi accertato successivamente con il prelievo della mucosa intestinale.
Oltre a questi test ce ne sono tanti non convenzionali (analisi del capello, test kinesiologico, DRIA test, VEGA test, test citotossico, ecc.) che promettono di rivelare le intolleranze alimentari ma questi non sono accettati dalla classe medica per vari motivi:
- la presenza di falsi positivi;
- la tipologia degli alimenti, alcuni test verificano l'intolleranza su alimenti complessi, per esempio il cioccolato ma il problema è che non è possibile capire se si è intolleranti al latte, al cacao, al nichel, allo zucchero presenti in esso!
- la quantità degli alimenti, generalmente si arriva a 30-40 e non è credibile scientificamente che ne bastino così pochi.
Come prevenire le allergie e le intolleranze alimentari?
Per evitare una reazione allergica basta eliminare l'alimento responsabile dell'allergia e per le intolleranze basta ridurre le porzioni per evitare i sintomi (tranne nella celiachia).
Le modificazioni dello stile alimentare devono essere supportate da un nutrizionista o da un dietologo che indirizzerà il paziente a seguire un alimentazione che non escluda alcun nutriente dalla dieta.
Dott.ssa Marina Mautone - N. Iscrizione Ordine Nazionale dei Biologi: 057846 - P.IVA: 05793751214