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I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Nell'ultimo decennio si è diffusa, soprattutto in età adolescenziale e nei giovani adulti di sesso femminile, una serie di disturbi del comportamento alimentare che mirano a ridurre sistematicamente la massa adiposa dell'organismo o a contrastare, con tecniche compensatorie (vomito, lassativi, diuretici, esasperata attività fisica), l'eccessiva assunzione di alimenti.
I problemi legati all’alimentazione vengono così definiti Disturbi del Comportamento Alimentare - DCA e si riferiscono al disagio causato da un rapporto disturbato con il cibo e con il proprio corpo. Sono sindromi che all'apparenza si presentano uguali per tutte le persone e che ruotano monotonamente attorno a un drammatico circuito: CORPO, PESO, CIBO.
Si possono raggruppare in quattro tipologie principali:
1. anoressia nervosa (assunzione calorica estremamente ridotta che provoca una rapida perdita di peso, amenorrea nelle donne sessualmente mature, fobia di ingrassare, distorsione dell'immagine corporea e rifiuto di mantenere un peso "normale" per taglia ed età);
2. bulimia nervosa (episodi di iperalimentazione compulsiva con perdita di controllo del senso di sazietà accompagnati da atteggiamenti compensatori come vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, eccessiva attività fisica);
3. disturbo da alimentazione incontrollata,BED - Binge Eating Disorder (episodi di iperalimentazione compulsiva per perdita di controllo non accompagnati da vomito o altri comportamenti compensatori);
4. disturbi alimentari atipici, EDNOS - Eating Disorder Not Otherwise Specified, in italiano NAS - Non Altrimenti Specificati (tali disturbi inquadrano le condizioni cliniche in cui sono presenti solo alcuni dei criteri caratteristici dell'anoressia nervosa o della bulimia nervosa).
Non sono malattie dell'appetito ma sono modi per esprimere la propria sofferenza.
Le persone non stanno male perché vivono per il cibo ma vivono per il cibo perché stanno male.
Spesso tali malattie coinvolgono l'intero sistema familiare creando un grave e doloroso disorientamento, confusione e impotenza.
I DCA hanno assunto caratteristiche epidemiche in età adolescenziale nel nostro Paese: si calcola che una giovane donna su 100 sia affetta da bulimia nervosa, una su 200 da anoressia nervosa e che il 7% circa della popolazione in età adolescenziale sia affetto da disturbi variabili del comportamento alimentare. Vi è anche incremento di tale patologia nel sesso maschile.
Va anche aggiunto che, se una volta tale patologia era limitata a giovani donne delle classi sociali medio-alte, oggi sono coinvolte le ragazze di tutte le fasce sociali e di età non solo adolescenziale (12-18 anni) ma anche in età prepubere e oltre i 30 anni. Tutto ciò si spiega con le profonde modificazioni sociali e culturali di quest'ultimo decennio, caratterizzate soprattutto da una esasperata immagine di magrezza vissuta in modo francamente patologico da soggetti particolarmente vulnerabili per ragioni sociali, individuali o familiari.
La prevenzione e la terapia dietetica dei DCA sono un processo complesso che richiede la collaborazione e l'integrazione di più professionalità clinico-nutrizionali, psichiatriche e riabilitative. La diagnosi deve essere precoce e la rialimentazione graduale, concordata anche con lo psicoterapeuta e presentata con molta chiarezza ai pazienti e ai familiari.
I problemi legati all’alimentazione vengono così definiti Disturbi del Comportamento Alimentare - DCA e si riferiscono al disagio causato da un rapporto disturbato con il cibo e con il proprio corpo. Sono sindromi che all'apparenza si presentano uguali per tutte le persone e che ruotano monotonamente attorno a un drammatico circuito: CORPO, PESO, CIBO.
Si possono raggruppare in quattro tipologie principali:
1. anoressia nervosa (assunzione calorica estremamente ridotta che provoca una rapida perdita di peso, amenorrea nelle donne sessualmente mature, fobia di ingrassare, distorsione dell'immagine corporea e rifiuto di mantenere un peso "normale" per taglia ed età);
2. bulimia nervosa (episodi di iperalimentazione compulsiva con perdita di controllo del senso di sazietà accompagnati da atteggiamenti compensatori come vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, eccessiva attività fisica);
3. disturbo da alimentazione incontrollata,BED - Binge Eating Disorder (episodi di iperalimentazione compulsiva per perdita di controllo non accompagnati da vomito o altri comportamenti compensatori);
4. disturbi alimentari atipici, EDNOS - Eating Disorder Not Otherwise Specified, in italiano NAS - Non Altrimenti Specificati (tali disturbi inquadrano le condizioni cliniche in cui sono presenti solo alcuni dei criteri caratteristici dell'anoressia nervosa o della bulimia nervosa).
Non sono malattie dell'appetito ma sono modi per esprimere la propria sofferenza.
Le persone non stanno male perché vivono per il cibo ma vivono per il cibo perché stanno male.
Spesso tali malattie coinvolgono l'intero sistema familiare creando un grave e doloroso disorientamento, confusione e impotenza.
I DCA hanno assunto caratteristiche epidemiche in età adolescenziale nel nostro Paese: si calcola che una giovane donna su 100 sia affetta da bulimia nervosa, una su 200 da anoressia nervosa e che il 7% circa della popolazione in età adolescenziale sia affetto da disturbi variabili del comportamento alimentare. Vi è anche incremento di tale patologia nel sesso maschile.
Va anche aggiunto che, se una volta tale patologia era limitata a giovani donne delle classi sociali medio-alte, oggi sono coinvolte le ragazze di tutte le fasce sociali e di età non solo adolescenziale (12-18 anni) ma anche in età prepubere e oltre i 30 anni. Tutto ciò si spiega con le profonde modificazioni sociali e culturali di quest'ultimo decennio, caratterizzate soprattutto da una esasperata immagine di magrezza vissuta in modo francamente patologico da soggetti particolarmente vulnerabili per ragioni sociali, individuali o familiari.
La prevenzione e la terapia dietetica dei DCA sono un processo complesso che richiede la collaborazione e l'integrazione di più professionalità clinico-nutrizionali, psichiatriche e riabilitative. La diagnosi deve essere precoce e la rialimentazione graduale, concordata anche con lo psicoterapeuta e presentata con molta chiarezza ai pazienti e ai familiari.
Dott.ssa Marina Mautone - N. Iscrizione Ordine Nazionale dei Biologi: 057846 - P.IVA: 05793751214